I laghetti di Percile

I Laghetti di Percile

Domenica  1 marzo ci siamo andati a fare un giretto ai laghetti di Percile.

L’itinerario è uno di quelli pubblicati da P&G ( in particolare si tratta del 12 ).

Itinerario mediamente impegnativo, ma con una lunga e faticosa salita, ai confini del parco dei monti Lucretili che permette di raggiungere i laghetti di Percile

Il tempo non è stato un granchè, tanto che al ritorno abbiamo preso anche un po’ di pioggia.

Sarà stato per il cattivo tempo, o per le ripide rampe cementate ma non tutti hanno gradito il giro: il percorso non era tecnico, magiusto un po’ allenante nella prima metà; io l’ho trovato utile in quanto avevo voglia di farmi un po’ di salita…

Qualche commento:

Eccoci di ritorno dal giro più inutile che abbia mai fatto!

Giro bruttino, rampe cementate in salita e discesoni veloci al ritorno…
insomma, poco divertimento rispetto ai nostri giri soliti.

Al fine giro ci siamo andati a rifocillare a Vicovaro in una bisteccheria – ristorante – pizzeria da Seghetto e la sora Ausilia dove ci hanno fatto mangiare delle bistecche di brontosauro, come potete vedere dalle foto (anche si in realtà si trattava di manzo danese) e ci hanno anche spennato un pochino…

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Altre foto ->  qui <-

 

Il percorso:

38 Km  per poco meno di 800 m di dislivello.

 

Scarica la traccia:

Luce Verde – Infomobilità a Roma

Traffico: al via “Luce Verde”, centrale informativa anti-ingorgo

Luce Verde, logo“Info-mobilità”, parola chiave contro il logorio – e i costi – del traffico cittadino. S’inaugura oggi, nella sede ACI di via Solferino 32, “Luce Verde – Infomobilità Roma”, nuova centrale d’informazione sulla viabilità, realizzata dallo stesso Automobile Club con il Comune (Polizia Municipale). Tagliano il nastro il sindaco Alemanno e il presidente ACI Enrico Gelpi.

“Luce Verde” è tra le più grandi e attrezzate centrali informative d’Europa, con sistemi che consentono la ricezione, elaborazione e diffusione pubblica di una enorme quantità di dati sul traffico: 6.400 vigili urbani forniscono informazioni continue e aggiornate dall’intero territorio cittadino, 50 telecamere tengono sotto controllo i punti nevralgici della rete stradale; la sala ACI-Comune, quindi, rilancia immediatamente le informazioni sul sito www.roma.luceverde.it (in via di attivazione) – che consente di pianificare il proprio tragitto grazie al quadro aggiornato del traffico sul percorso – e su oltre 20 radio e televisioni locali. Il servizio, ovviamente, è gratuito.

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“Luce Verde”, iniziativa unica in Italia, fornisce una risposta concreta ai costi, in tempo e denaro, della congestione da traffico. E’ la risposta dell’ “info-mobilità globale”: se i cittadini conoscono in anticipo la situazione, usano l’auto in modo più razionale e ciò finisce col migliorare la situazione stessa della viabilità. Il prezzo che si paga oggi è pesante: i romani passano 500 ore l’anno al volante, per la metà in code e rallentamenti che costano al singolo automobilista (Roma ne ha quasi due milioni) 650 euro l’anno (dati ACI).

E’ la stessa condizione dei guidatori milanesi, mentre i torinesi si fermano a 450 ore annue e i genovesi a 380: città più piccole, viabilità relativamente più snella.

Il tempo perso nel traffico, calcola sempre ACI, costa alla Capitale oltre 900 milioni di euro. Un sistema efficiente di “info-mobilità” come “Luce Verde”, invece, promette di farne risparmiare quasi 360, ovvero circa il 40%.

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Magari la mobilità a Roma ci quadagna e si può andare anche in bicicletta…. 😉
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Ristoranti e Locali romani

Da qualche giorno è attiva la pagina ristoranti che contiene un elenco costantemente aggiornato di ristoranti e locali di Roma e dintorni. L’elenco è redatto grazie alla preziosa collaborazione di Fabrizio di RistorantiRomani.com che si sacrifica per noi andando a testarli di persona.

Schede dettagliate ed approfondimenti li trovate sul suo sito.

Biker gentiluomo…

Biker gentiluomo

Domenica, mentre percorrevo un single track nel boschetto di Villa Pamphili, vedo che dalla direzione contraria alla mia sta venendo una coppia di signori a piedi.

Mi fermo qualche metro prima appoggiandomi ad un albero per dar loro la precedenza.

Quando l’uomo mi raggiunge mi guarda e mi fa:  “Veniamo spesso a passeggiare qui e lei è il primo ciclista che si ferma….” e così ci fermiamo qualche minuto a commentare la prepotenza e l’arroganza dei ciclisti nei confronti dei pedoni: sfecciano e fanno il pelo alle persone, quando ottengono strada non dicono neanche grazie ma pretendono sempre la precedenza.

Ovviamente non tutti i ciclisti sono così, però se qualcuno si lamenta è perchè è una situazione che capita di frequente.

Da un lato mi ha fatto piacere che delle persone abbiano riconosciuto la mia educazione rispetto ad altri, ma da un lato mi rattrista sapere che considerazione abbiano i pedoni nei riguardi dei biker.

Ne approfitto per linkarvi il Galateo del ciclista

 

 

Abile e Arruolato

Cuore affaticato

Qualche giorno fa, a seguito di un leggero malessere, mi sono state riscontrate delle aritmie cardiache e mi è stato consigliato di sottopormi ad alcuni accertamenti specifici da fare a riposo e sotto sforzo.

Da tre anni mi sottopongo regolarmente ad una visita medica per ottenere il certificato per attività agonistica, più che del pezzo di carta (che comunque mi serve per partecipare sporadicamente a qualche garetta), l’utilità di questa visita è quella di avere un checkup completo sullo stato di salute del proprio cuore.

Finora nelle prove sotto sforzo effettuate durante queste visite non è mai emerso niente, però visto che col cuore non si scherza mi sono sottoposto a questi accertamenti.

Oltre all’ ecocardiogramma, che ha immortalato il mio cuoricino con delle belle e panoramiche istantanee, mi sono dovuto sottoporre anche ad un elettocardiogramma dinamico [W:Holter] della durata di 24 ore.

In pratica mi hanno attaccato una scatoletta con dei sensori che hanno registrato per una giornata intera ogni sussulto del mio cuore.  Lo scopo della macchinetta è di memorizzare l’andamento del cuore per tutta la durata delle 24 ore in modo da stabilire se in alcune situazioni si verificano dei comportamenti anomali: a corredo viene anche fornito un foglio su cui annotare tutte le attività che si sono svolte nella giornata con la relativa ora di inizio. Per rendere più veritiero l’esito del monitoraggio si viene invitati a compiere tutte le attività che si svolgono normalmente compresi gli eventuali allenamenti ed attività sessuali. Ho cercato di fare più movimento possibile, facendo 4/5 rampe di scale a piedi (da 5 a 7 piani) ed allenandomi con una spinbike, annotando tutto sul quadernino. Il problema è stata l’attività sessuale: ho provato a coinvolgere le mie amiche e colleghe per poter rendere il test il più attendibile possibile, ma loro non ne hanno voluto sapere; ho provato a spiegare che si trattava di un’accertamento medico che non c’era dietro alcun secondo fine… ma niente! Loro che sono passionarie lo avrebbero fatto volentieri con me per il desiderio ed il piacere di farlo: ma farlo finalizzato ad una indagine diagnostica sembrava troppo squallido ed hanno preferito mandarmi in bianco!

 

A fini statistici…

Frequenza minima: 39

Frequenza massima: 167

Frequenza media: 63

 

Giudizio finale:  Abile e arruolato!


IBAN – Risalire alla banca

Negli ultimi giorni mi è capitato di dover contattare una banca di cui non avevo gli estremi per contattarla ma solo il codice IBAN 

Risalire dal codice IBAN alle vecchie coordinate bancarie non è difficile, in quanto lo standard prevede che il codice sia una combinazione di altre codici quale ABI, CAB e n C/C , rispettivamente il 4° , 5° e 6° campo del codice  (es . IT99X1234554321123456789012  -> IT-99-X-12345-54321-123456789012  –  ABI: 12345 – CAB: 54321 – C/C: 123456789012).

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Sicuramente è più facile utilizzare uno di seguenti due link che, a partire dal codice iban , forniscono anche il nome della banca e dell”agenzia, nonchè dell’indirizzo e il numero per contattarla. Come se non bastasse con un click si vede anche la mappa con evidenziato il punto dove si trova la banca cercata.

 

http://www.mutuissimo.it/iban.asp
http://www.blia.it/utili/cercaiban/index.php

La Scarpellata

ScarpellataDomenica 4 gennaio, in compagnia di Geppo960, XR400R, Toty69 e Pippixe ci siamo avventurati sul Monte Gennaro per affrontare la Scarpellata.
Partenza 9:05 dallo Stadio di [W:Palombara Sabina] : fa molto freddo e sulla strada abbiamo trovato parecchio ghiaccio. L’itinerario prevede un breve trasferimento su asfalto in direzione di [W:Stazzano] : la strada è in leggera discesa e, nonostante i guanti nuovi, mi si congelano le mani.

Da Stazzano comincia la salita su sterrato, cominciamo a sudare e ci alleggeriamo un pò. Scavalcata una recinzione comincia la salita vera.
Scarpellata - salita

Il primo tratto è più tranquillo ma diventa sempre più ripido tanto che alcuni tratti li affrontiamo a spinta.

Dopo 12Km, di cui 9 di salita, raggiungiamo il primo traguardo: la Torretta.La Torretta
Facciamo una piccola sosta per mangiare qualcosa e goderci il panorama per poi partire verso il secondo obiettivo: l’albergo abbandonato.

Lo raggiungiamo dopo una brevissima discessa ed una ripida salita (da fare rigorosamente a piedi)

Il terreno è viscido per via delle piogge dei giorni precedenti e faccio fatica a restare in piedi.

Seconda sosta: visita ai resti dell’albergo.
Dopo le foto di rito riprendiamo il cammino per raggiungere la vetta; ormai la gita prosegue a piedi camminando su pietre appuntite.

Raggiungiamo la vetta dopo 3 ore e mezza dalla partenza e 14,5Km


Ci godiamo un pò il panorama e dopo esserci riposati e rifocillati ci imbrachiamo per cominciare la discesa.
Scarpellata - salitaLe fatiche patite in salita sono niente in confronto a quello che ci aspetta per la discesa.

Dopo un primo tratto perso per orientarci cominciamo a scendere in sella. In un tratto poco ripido e privo di significative difficoltà mi impunto con la ruota anteriore facendo un bel tuffo in avanti: per fortuna faccio in tempo a pararmi il viso poggiando le mani sul sasso su cui stavo andando a cozzare.
Dopo qualche secondo perso a realizzare chi fossi e cosa stessi facendo rimonto in sella e ricomincio la discesa (ormai sono un pò impaurito e convinto di essermi giocato il bonus della giornata proseguirò per tutta la discesa cercando di non prendermi troppi rischi).Scarpellata - salita
Affrontiamo un pezzo a piedi salendo leggermente su una pietraia.

Geppo e Simone XR  ci aspettano qualche metro più avanti in uno spiazzetto che precede l’imbocco della Scarpellata.
Qui mi accorgo di aver bucato la ruota posteriore e pippi mi da una mano (ed una camera) a riparla. Mentre pippi ed io interveniamo sulla mia bici anche Geppo e Simone si accorgono di aver bucato e così anche loro si accingono a sostituire le camere d’aria. Mentre noi quattro siamo al lavoro Toty se la ride e fa le foto parlando del più e del meno.
Scarpellata - funiviaQuando siamo pronti per ripartire… ci accorgiamo che anche Toty ha bucato e quindi anche lui adesso si mette al lavoro… tirando fuori dallo zainetto una bella camera d’aria da un kilo e due! Oltre ad essere di peso spropositato si rivelerà essere anche fragile visto che dopo qualche km di discesa verrà fermato da una nuova foratura.Monte Gennaro
Un pò a piedi e un pò in bici piano piano riusciamo ad affrontare tutti i tornantini e le asperità del terreno fino a raggiungere una veloce discesa scorrevole: qui totonno, per non farsi mancare niente, si gioca anche un freno, ormai andato in temperatura.
Raggiunto l’asfalto ci liberiamo delle protezioni ed affrontiamo gli ultimi 5 Km che ci riportano alle macchine.

Totale: 26 KM per 1200m di dislivello – Tempo impiegato 6,5 ore.


Altre foto…


La foratura collettiva

Forature



Discesa poco pedalabile:


scarpellata - discesa



In action (1):


scarpellata - discesa


In action (2):


scarpellata - discesa


In action (3):


scarpellata - discesa


In action (4):


scarpellata - discesa



Il giro….


Scarica la traccia

Lattice: sette mesi dopo

nobby_nicIl 31 maggio dopo essermi ben documentato su internet intraprendo l’attività di latticizzazione dei copertoni della mia mountain bike. Senza entrare troppo nel dettaglio dell’attività (che magari descriverò bene in un altro post) si è trattato di trasformare dei normali copertoni in copertoni [W:tubeless] grazie all’aggiunta di  un pò di [W:lattice]  liquido per impermeabilizzare il copertone e per consentire l’autoriparazione in caso di foratura.

Da qualche tempo ormai la ruota posteriore aveva perso la sua impermeabilità perdendo pressione in una sola giornata (ruota completamente a terra). Stufo di dover gonfiare la gomma prima di ogni uscita (e non rabboccando il lattice all’interno della ruota per motivi di pigrizia) il 31 dicembre decido di levare il copertone per curiosare su cosa sia rimasto all’interno e per rimetterci dentro la classica camera d’aria.

L’operazione è durata mezzora! (solo per la ruota posteriore visto che quell’anteriore ancora tiene…). Il lattice aveva incollato tutto e fatto così tanta presa che per smontare il copertone ho dovuto utilizzare addirittura i cacciacopertoni di metallo facendo non poca fatica. Alla faccia di chi, con le ruote latticizzate, ha paura di stallonare! in compenso mi sono divertito a spellare la parte interna del copertone dove si era formata una resistentissima pellicola elastica formata da lattice essiccato.

Ora dovrei rivedere le mie convinzioni sul fatto di portare con me sempre anche una camera d’aria di scorta nel caso il lattice non dovesse essere in grado di tappare l’eventuale foro: c’ho messo tanto tempo a casa comodo comodo, con gli attrezzi di metallo…. quanto potrei metterci col freddo, sul cucuzzolo di una montagna o in mezzo al bosco? e in gara?

Bike in Umbria

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